Il termine inglese “fairy rings” si riferisce a un gruppo di malattie dei tappeti erbosi causate da funghi tellurici i cui sintomi sono spesso visibili sulla superficie del manto erboso. Fin dall’antichità, la comparsa dei sintomi di questa patologia fungina veniva attribuita a fenomeni soprannaturali, ovvero l’attività di streghe e fate. Il nome popolare con cui viene ancora indentificato questo fenomeno – cerchi delle streghe o, dall’inglese, anelli fatati – testimonia infatti l’esistenza di queste credenze popolari.
In realtà, la formazione dei fairy rings, al contrario della suggestiva provenienza ipotizzata dagli antichi, è causata da funghi Basidiomiceti. Il sintomo può essere a volte confuso con danni da siccità, specialmente su tappeti erbosi a lamina fogliare fine.
Esistono 3 differenti tipologie di fairy rings, ognuna caratterizzata da sintomi e caratteristiche tipiche.
Tipo 1 Fairy rings
Il Fairy rings di tipo 1 è solitamente caratterizzato da un anello di prato disseccato e circondato, su entrambi i lati, da bande più o meno estese di prato la cui crescita appare maggiormente stimolata, solitamente di colore verde intenso. L’agente causale è principalmente il fungo Marasmius oreades, i cui corpi fruttiferi sono spesso associati alle formazioni ad anello.
Tipo 2 Fairy rings
Questa tipologia di fairy rings è riconoscibile grazie alla presenza di anelli concentrici di prato la cui crescita è maggiormente stimolata, e quindi di colore verde intenso. I funghi che causano questo sintomo appartengono ai generi Agaricus sp. e Lycoperdon sp. e possono essere presenti anche i loro corpi fruttiferi.
Tipo 3 Fairy rings
La caratteristica principale che differenzia questo tipo dagli altri è la mancanza di bande di prato a crescita stimolata. L’unico elemento evidente è la presenza di corpi fruttiferi. La malattia è causata da svariati funghi Basidiomiceti.
Una quarta tipologia è quella dei “fairy rings superficiali”, ovvero quelli causati dall’attività di funghi Basidiomiceti (ad esempio Coprinus sp . e Trechispora sp.) presenti nel cosiddetto “thatch”, ovvero quello che noi comunemente chiamiamo “feltro”. Sono spesso associati alla presenza di anelli di vegetazione ingiallita, e la superficie può presentare anche una depressione. I corpi fruttiferi non sono presenti.
In realtà, i funghi Basidiomiceti finora menzionati non hanno un’azione patologica diretta sulle essenze vegetali: dalla decomposizione delle cellule fungine nel terreno si generano delle sostanze che creano uno strato idrofobico che porta il prato a morire a causa dello stress idrico. Allo stesso tempo, le bande di colore verde intenso sono causate da una maggiore disponibilità di nutrienti dovuta all’attività di decomposizione della sostanza organica operata dal fungo.
Difesa integrata
Il successo nella gestione dei fairy rings dipende molto dalle pratiche agronomiche e dalle tecniche colturali adottate. Ecco perché la difesa integrata rappresenta lo strumento ideale per una corretta gestione di questa patologia.
Alcuni accorgimenti possono significativamente ridurre il rischio della comparsa di fairy rings nel tappeto erboso. Ad esempio, è consigliabile evitare l’utilizzo di substrati con un alto contenuto di sostanza organica non decomposta, così come ridurre il thatch tramite il verti-cutting e pianificare proattivamente un programma di gestione dello stesso. Inoltre, le concimazioni azotate possono aiutare a “mascherare” i sintomi di alcuni tipi di fairy rings.