Effetto della luce sul tappeto erboso

La luce, così come l’acqua, le sostanze nutritive e l’aria, è uno degli elementi vitali di cui il tappeto erboso non può fare a meno. Ognuno di questi elementi deve essere somministrato, o reso disponibile, nella giusta quantità, cercando di raggiungere livelli ottimali per ogni specifica situazione.

La luce, così come l’acqua, le sostanze nutritive e l’aria, è uno degli elementi vitali di cui il tappeto erboso non può fare a meno. Ognuno di questi elementi deve essere somministrato, o reso disponibile, nella giusta quantità, cercando di raggiungere livelli ottimali per ogni specifica situazione. Sicuramente non si tratta di un compito semplice: ad esempio, la gestione dell’acqua è spesso una pratica che richiede molta attenzione ed esperienza, e sono ben noti gli effetti negativi di una carenza o di un eccesso di acqua sui tappeti erbosi. La pianta, grazie alla sua capacità di regolazione interna, riesce a tollerare un certo grado di scostamento dall’optimum, ma questo ha un costo e si traduce spesso in situazioni di stress che possono causare danni al tappeto erboso.

Abbiamo già visto, nell’articolo precedente, come un eccesso di luce in un particolare momento del ciclo della pianta possa causare delle decolorazioni del manto erboso. Inoltre, i rimedi che la pianta adotta a seguito di queste situazioni di stress richiedono un dispendio energetico importante, con conseguente minore disponibilità di energia per il normale processo di crescita.

Quando si tratta di acqua, sostanze nutritive e aria, esistono pratiche e strumenti che possono aiutarci a mantenere questi parametri su livelli ottimali: concimazioni, aereazione e particolari tecniche di costruzione (come l’aggiunta di sabbia) sono solo alcuni esempi.

Ma non esistono molte soluzioni per il controllo dello stress da elevati livelli di luce solare. Inoltre, non è semplice isolare questa tipologia di stress da altre ad esso correlate, che possono sopraggiungere nello stesso momento; tipicamente stress da siccità e da elevate temperature, aventi anch’essi effetti severi sulla qualità del prato.

Quando l’intensità luminosa diventa un fattore limitante

Si potrebbe pensare che, dato che le piante hanno bisogno di fotosintetizzare per poter crescere, più luce riceverà la pianta maggiore sarà l’attività fotosintetica. In realtà, l’assorbimento di CO2, ovvero il parametro che quantifica l’attività fotosintetica, non aumenta di pari passo con l’aumentare dell’intensità luminosa. Oltre certi livelli di intensità luminosa, infatti, la quantità di CO2 assorbita dalla pianta non aumenta ulteriormente, e quindi il surplus di luce potrebbe provocare danni anziché contribuire alla produzione di zuccheri.

In una situazione reale nella quale spesso, oltre allo stress da eccesso di luce, coesistono altre condizioni sfavorevoli causate ad esempio dalle condizioni atmosferiche o da errate pratiche agronomiche, l’inibizione da intensità luminosa viene raggiunta più velocemente, e l’assorbimento di CO2 viene limitato ulteriormente. La produzione di zuccheri è quindi rallentata e ulteriori apporti di luce potrebbero causare danni al tappeto erboso.

Quando l’intensità luminosa è un fattore limitante, specialmente in combinazione con altri stress, Ryder, pigmento verde altamente concentrato e stabile, rappresenta lo strumento ideale per ridurre gli effetti negativi dell’eccesso di luce.

La protezione del tappeto erboso da un’eccessiva intensità luminosa contribuisce significativamente al mantenimento di un manto erboso in buona salute e all’incremento della qualità.

Se vuoi sapere di più su Ryder e sulle sue caratteristiche tecniche, visita la pagina prodotto: https://www.syngenta.it/prodotti/protezione-delle-colture/pigmenti/ryder

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